30 aprile 2017

L'Arona è in Eccellenza!

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Dirigenti e giocatori ricevuti da sindaco e Giunta in Municipio

L'Arona è in Eccellenza. La festa, attesa da 16 anni (più due settimane) esplode al termine della partita con l'Accademia Borgomanero, finita sullo 0-0. E' rimasto nelle gole dei tifosi, che gremivano finalmente la tribuna, il grido del gol, ma il pareggio bastava e al 90' è scattata la festa, senza dover aspettare i risultati altrui.
Il coronamento di una stagione strepitosa, iniziata con la giusta prudenza (“Rispetto per tutti, paura di nessuno” disse il ds Antonio Notte alla presentazione, d'estate), mentre altre erano le squadre che godevano dei favori del pronostico. Poi sono venute fuori la forza della squadra (tutti gli acquisti si sono rivelati di gran qualità come giocatori e come persone) e la grande coesione del gruppo, forgiato da Cesare Rampi. Il cambio in panchina a dicembre non ha avuto effetti negativi per la serietà dei giocatori e per l'ottimo impatto del nuovo mister, Alessandro Ferrero, uno degli allenatori più quotati di queste categorie.
La straordinaria cavalcata degli azzurri è proseguita nel girone di ritorno, ha incontrato qualche inevitabile pausa, ma la vittoria sul campo del Piedimulera, l'avversaria più temibile, ha sancito la superiorità dell'Arona.
La vittoria matematica è arrivata alla penultima partita, davanti al pubblico amico, con l'ennesima ottima prestazione.
Difficile, se non impossibile, fare graduatorie di merito tra i giocatori di una squadra che, come ha più volte sottolineato mister Ferrero, ha avuto nella solidità del gruppo la sua arma in più.
Bravissimi i portieri, il collaudato Falconelli e il giovane Cavadini, nel loro bilancio molti miracoli e colpe solo su un gol ciascuno. La difesa, la meno battuta del girone, ha avuto nei centrali Romano e Soit prima, Mainini poi, due colonne insuperabili e sulle fasce due terzini moderni, bravissimi sia a difendere sia ad attaccare, come capitan Bergantin, trasformato con successo da ala a difensore, “alla Zambrotta”, e la grande promessa Filippo De Giorgi, classe 98, uno dei migliori giovani del girone. Utilizzato solo per spezzoni dipartita, ma sempre prezioso Salvatore Notte. A centrocampo il tecnico Gjoka e Mainini quando è stato impiegato come regista sono sempre stati un punto di forza, ben affiancati dai giovani Girardi, Bonetti, Daniele Degiorgi. L'arrivo di Petrone, il trequartista che mancava, a dicembre ha accompagnato il passaggio dal 4-4-2 di Rampi al 4-2-3-1 di Ferrero, con Petrone appunto, Tinaglia (esterno versatile, bravo sia a difendere sia ad attaccare) o uno dei giovani e Lipari alle spalle della punta di diamante Vergadoro. Una formula che ha funzionato, valorizzando le attitudini dei giocatori. Vergadoro, capocannoniere con 18 gol, a tratti irresistibile per la sua velocità e irruenza, ha fatto un grande stagione. Lipari, un fuoriclasse con una marcia in più per queste categorie, quando è in giornata può decidere qualunque partita e così ha fatto, con gol e assist strepitosi, pur dovendo combattere con qualche problema fisico. Da citare il buon contributo di N'Tiri, giovane attaccante utilizzato più nella prima parte del torneo, e quello di Msekwa, poche apparizioni, con all'attivo però l'importantissimo gol del pareggio sul campo dell'Accademia a dicembre.
I tifosi più anziani hanno ancora negli occhi i gol di Forzatti che portarono l'Arona alla vittoria contro il Trecate nell'ultima partita del campionato 2000-01, quello dell'ultima promozione in Eccellenza. Di quest'altra stagione memorabile sono troppi i fotogrammi che si affollano nella memoria. Ognuno scelga il suo.

“Una vittoria sudata, ma sicuramente meritata”. Concordano mister Alessandro Ferrero, molto composto anche nella gioia del momento e sotto il rituale bombardamento di gavettoni, e i suoi pretoriani, i due Alberto, capitan Bergantin e Romano. “Ho trovato un gruppo splendido, con cui fin dall'inizio abbiamo lavorato nel migliore dei modi. Un grazie anche a chi mi ha preceduto, Cesare Rampi, per l'ottimo lavoro svolto”.
Capitan Bergantin spiega l'osso disegnato sulle magliette con scritto Eccellenza: “Dedicato ai rosiconi, che non sono mancati”. Nomi, cognomi e indirizzi seguiranno.
“Una grande emozione, arrivare in Eccellenza a 82 anni”, confessa il presidente Elio Fortis. “Era il nostro traguardo per il centenario, ci siamo arrivati in anticipo”.
“Ancora più bello perché non ce l'aspettavamo”, confessa un raggiante ds Antonio Notte. “Siamo partiti per fare un buon campionato, poi l'appetito vien mangiando...”.