Campionato 2003-04
Bortoletto | 1-0 |
H.M. ARONA | RIVOLI | Panella rig. Colombo | |
Panella rig. Quartaroli | 0-2 |
F. VALDENGO | H.M. ARONA | 2-0 |
|
H.M. ARONA | GIAVENOCOAZZE | 0-3 |
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Bortoletto | 3-1 |
VERBANIA | H.M. ARONA | Casella Barbera Colombo 2 Bortoletto 2 | |
Bortoletto Panella | 2-0 |
H.M. ARONA | CHIERI | 0-0 |
|
Serpe Barbera rig. | 2-2 |
SETTIMO | H.M. ARONA | Barbera | |
Barbera rig. | H.M. ARONA | RIVAROLESE | 0-0 |
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Bortoletto Tofi | 2-2 |
LASCARIS | H.M. ARONA | ||
Bortoletto | H.M. ARONA | CHARVENSOD | 0-0 |
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Bortoletto | H.M. ARONA | CIRIEVAUDA | 1-5 |
Bortoletto | |
Casella Russo D. | 1-2 |
VALDOSSOLA | H.M. ARONA | Cittadino | |
Russo D. | 1-0 |
H.M. ARONA | VARALPOMBIESE | 1-2 |
Russo D. |
Panella rig. | 2-1 |
OLEGGIO | H.M. ARONA | Bortoletto | |
Zani | H.M. ARONA | CERANO | 0-2 |
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Colombo | 1-1 |
SUNESE | H.M. ARONA | 0-4 |
Panella 3 (1 rig.) Colombo |
Classifica finale
Giaveno Coazze | 65 |
30 |
19 |
8 |
3 |
44 |
19 |
Rivoli | 56 |
30 |
17 |
5 |
8 |
47 |
30 |
Pool Cirievauda | 53 |
30 |
14 |
11 |
5 |
57 |
36 |
Charvensod | 50 |
30 |
14 |
8 |
8 |
50 |
35 |
Lascaris | 49 |
30 |
13 |
10 |
7 |
45 |
36 |
Settimo | 48 |
30 |
12 |
12 |
6 |
39 |
26 |
Sunese | 45 |
30 |
12 |
9 |
9 |
32 |
31 |
Rivarolese | 43 |
30 |
10 |
13 |
7 |
35 |
27 |
HM ARONA | 40 |
30 |
10 |
10 |
10 |
36 |
36 |
Verbania | 36 |
30 |
9 |
9 |
12 |
38 |
49 |
Varalpombiese | 32 |
30 |
8 |
8 |
14 |
40 |
50 |
Fulgor Valdengo | 31 |
30 |
8 |
7 |
15 |
35 |
47 |
Oleggio | 30 |
30 |
7 |
9 |
14 |
29 |
45 |
Chieri | 28 |
30 |
6 |
10 |
14 |
32 |
46 |
Cerano | 28 |
30 |
6 |
10 |
14 |
30 |
49 |
Valdossola | 15 |
30 |
4 |
3 |
23 |
30 |
57 |
HM Arona molto rinnovata e ambiziosa quella presentata dal nuovo presidente, l’imprenditore Aldo Riccobene, a Villa Ponti, con la “benedizione” del presidente uscente Pippo Resta, passato al Novara.
Il nuovo allenatore Gian Mario Arrondini ha portato con sé quasi tutti i giocatori del Barengo, vincitore a sorpresa dell’ultimo campionato di Eccellenza: i difensori Casella, Laganà, Tofi, i centrocampisti Boschetti, Panella, Maio, Valentino, gli attaccanti Quartaroli e Barbera, cui si sono aggiunti l’esperto difensore Chiarpotto (dalla Varalpombiese), i giovani Serpe, Gremmio e Desiderio. Poche ma importanti le conferme: i portieri Ragazzoni e Masotto, il centravanti Bortoletto, il centrocampista Didò, i giovani Tamilia e Cittadino.
Il campionato comincia con due vittorie (all’esordio sull’ambizioso Rivoli) e una sconfitta, ma la squadra non decolla e soprattutto non convince e dopo 7 giornate è sì quinta, ma con soli 11 punti. Poi la squadra di Arrondini si porta saldamente al quinto posto, anche se il gioco continua a non entusiasmare. Al gruppo si sono aggiunti il giovane tornante Danilo Russo e i centrocampisti Finazzi e Zani, mentre sono stati ceduti al Cerano i vecchi Quartaroli e Valentino, piuttosto deludenti.
A fine andata l’Arona è quinta con 26 punti.
A fine febbraio, con l’Arona a metà classifica (settima con 31 punti), esplode una grave crisi interna alla società: il presidente Riccobene si dimette, accusando i giocatori di scarso rendimento. Con spirito di sacrificio e di responsabilità, i vecchi dirigenti tireranno avanti la baracca senza soldi fino a fine campionato, i giocatori non riceveranno più rimborsi e giocheranno gratis fino a fine stagione. L’obiettivo dichiarato a questo punto diventa la salvezza, peraltro praticamente certa, dato l’ampio margine.
Con risultati alterni, l’Arona conclude il campionato a metà classifica con 40 punti, frutto di 10 vittorie, 10 pareggi e 10 sconfitte, 36 gol fatti e altrettanti subiti.
In conclusione stagione deludente. Partita con grandi ambizioni dopo una campagna acquisti dispendiosa, l’Arona non ha mai convinto, ha disputato un discreto girone di andata, poi ha tirato a campare. La crisi dirigenziale con le dimissioni di Riccobene ha certamente pesato, ma con maggiore armonia ci sarebbe stato forse qualche punto in più, ma poco altro. Arrondini, difensivista, vincolato a un rigidissimo 4-4-2 che toglie ogni spazio alla fantasia, fedelissimo ai suoi giocatori che si è portato da Barengo, non ha convinto, anche se in passato ha vinto molti campionati, tanto da guadagnarsi il titolo di “Trapattoni dei poveri”, definizione azzeccata nel bene e nel male.
La difesa, con l’ottimo portiere Ragazzoni, il possente Casella (il migliore della squadra dopo Bortoletto), i solidi Laganà e Chiarpotto, il buon apporto dei giovani Gremmio e Serpe e occasionalmente di Tofi e del duttile Maio, superprotetta da una linea di quattro centrocampisti, era in teoria molto solida, non avrebbe dovuto subire tante reti. Il centrocampo, in cui Arrondini ha dato pochissimo spazio a Didò, era composto da gregari e mancava di un leader, questa era forse la principale lacuna della squadra, insieme alla mancanza di gioco sulle fasce laterali (a destra per i limiti dei giocatori disponibili, a sinistra per il mancato rendimento di Panella). Laboriosi ma limitati Boschetti e Maio, inferiore alle attese anche a causa di infortuni Panella, capocannoniere del torneo precedente (grazie soprattutto a punizioni e rigori), gli esterni Tamilia e Russo (utilizzati obbligatoriamente in alternanza con Serpe per l’obbligo di schierare almeno due under) non hanno inciso (anche se Russo alla fine 3 gol li ha fatti). Incomprensibili gli inserimenti a metà campionato dei mediocri Zani e Finazzi. L’attacco è vissuto della bravura di Andrea Bortoletto, migliorato negli anni fino a sfruttare spesso l’unica palla buona ricevuta in un’intera partita. Suoi 10 gol, quasi tutti decisivi, e un peso determinante nel sostenere il reparto avanzato. Lo hanno affiancato prima Quartaroli, ormai bollito, spesso Barbera, che ha discrete doti di tecnica e di tiro ma non è un vero attaccante, poi il valido acquisto invernale Colombo (che però per un infortunio ha finito per giocare poco). Troppo poco utilizzati, anche quando non c’erano più problemi di classifica, i giovani, in particolare Cittadino, che è abbastanza promettente.